Augusta Lagostena Bassi, una breve biografia
12 Febbraio 2024
Nel portale dell’Università Popolare degli Studi di Milano emerge la storia avvincente di una figura femminile determinata a difendere strenuamente i diritti delle donne in un’epoca in cui la tutela di questa categoria era appena agli inizi. Tale figura è Augusta Lagostena Bassi.
Cenni sulla vita di Augusta Lagostena Bassi
La vita di Augusta Lagostena Bassi inizia il 2 giugno 1926 a Genova, figlia di un ingegnere e di una madre fondatrice del giornale Omnia. Fin da giovane, la sua vita è segnata dalla perdita del lavoro del padre a causa delle leggi razziali. La sua esistenza è stata complessa, caratterizzata da ingiustizie, affrontando situazioni difficili. Nel 1939, con lo scoppio della guerra, Augusta e il padre si trasferiscono a Lugano, in Svizzera, mentre la madre, con coraggio, rimane in Italia per unirsi alla lotta partigiana.
La battaglia di Augusta contro la discriminazione e il pregiudizio inizia fin dall’infanzia. Suo padre, di origine ebraica, perde tutto a causa delle leggi discriminatorie, costringendolo a mettere al sicuro la sua famiglia. Questa discriminazione getta le persone in un mondo distopico, dove individui vengono privati di tutto solo per essere considerati diversi.
Augusta cresce lottando contro le discriminazioni e chi, senza comprenderne la diversità, si schiera in modo estremo. Nonostante gli anni persi nei campi di internamento in Svizzera, nel 1945 Augusta completa gli studi superiori e, a soli 19 anni, sposa Vitaliano Lagostena, un avvocato, con cui condividerà la vita e il lavoro.
Il contributo di Augusta Lagostena Bassi per l’Università Popolare degli Studi di Milano
I valori per cui Augusta ha sempre lottato coincidono con quelli promossi dall’Università Popolare di Milano, un luogo dove la cultura si oppone a ogni forma di discriminazione e pregiudizio. Il pregiudizio si radica soprattutto dove la conoscenza è carente, motivo per cui la cultura rappresenta la chiave per la libertà di essere.
Augusta Lagostena Bassi è stata la forza motrice di questa istituzione, avviando un progetto successivamente portato a termine da Marco Grappeggia. Un impegno costante nel corso degli anni ha condotto al pieno riconoscimento del servizio fornito agli studenti, culminando nel definitivo riconoscimento da parte del MIUR. Questo risultato sancisce l’eccellente lavoro svolto da tutto il team dell’Università Popolare degli Studi di Milano.
Tina Lagostena Bassi rappresenta una figura di notevole rilevanza per gli attuali e passati studenti, nonché per i docenti dell’Università Popolare degli Studi di Milano. La sua vicenda racconta di una donna istruita, coraggiosa e impegnata nella difesa dei più vulnerabili, sia dal punto di vista professionale che in ambito culturale e sociale.
Il suo contributo si è intrecciato profondamente con la vita accademica, plasmando in modo significativo la struttura giuridica dell’università. Fino al 2008, quando ricoprì la carica di rettore, Tina ha messo al centro del suo servizio le necessità degli studenti, garantendo loro un’offerta didattica di eccellenza, accessibile a tutti indipendentemente dalle capacità o dalle occupazioni.
La sinergia tra Tina Lagostena Bassi e l’Università Popolare degli Studi di Milano ha avuto inizio negli anni settanta, contribuendo in modo determinante alla fondazione dell’istituzione grazie al suo instancabile impegno. Già da giovane, in qualità di avvocato, si è distinta nella difesa delle vittime del Circeo, conducendo una battaglia legale senza precedenti contro lo stupro. Le sue eloquenti argomentazioni evidenziavano le violenze fisiche e psicologiche subite dalle giovani vittime.
Tina, tra le fondatrici del telefono rosa, ha continuato a battersi per i più deboli della società. Nel 1994 è diventata una delle parlamentari più rispettate alla Camera dei deputati e nel 2006 è stata designata rettore dell’Università Popolare degli Studi di Milano Lauree. Ha mantenuto questo incarico con passione, competenza e determinazione fino alla sua scomparsa nel 2008.